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marzo 2024
Solennità dell’Annunciazione del Signore

Nella Solennità dell’Annunciazione del Signore si ricorda il momento in cui nella città di Nazareth l’angelo del Signore diede l’annuncio a Maria.

Nove mesi prima del Natale del Signore, la solennità dell’Annunciazione celebra il misterioso incontro tra Dio e l’uomo nel grembo di una donna. Maria, “giardino chiuso”, “fontana sigillata” (Ct 4,12), accoglie la parola di Dio e si lascia fecondare dallo Spirito che su di lei, nuova Tenda dell’incontro, stende la sua ombra (cf. Lc 1, 35; Es 40, 34-35), tessendo nel suo grembo l’umanità di Cristo, lìUomo Nuovo, Figlio di Dio e Figlio dell’uomo. Attraverso l'”eccomi” di Maria (Lc 1, 38) si compone il fiat del Figlio di Dio il quale, entrando nel mondo, dice: “un corpo mi ha preparato […]. Allora ho detto: “Ecco, io vengo – poiché di me sta scritto nel titolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà”. (Eb 10, 5.7).

Nei primi secoli, la festa dell’Annunciazione rimase inserita nel ciclo natalizio; solo dal secolo VII diede luogo a una specifica ricorrenza liturgica.

Quando la Solennità cade nella Settimana Santa come quest’anno, si trasferisce al lunedì dopo la II domenica di Pasqua.

All’Annunciazione del Signore è intitolata la Chiesa SS Annunziata di Padula. La chiesa presenta un esterno monumentale con una scalinata a doppia rampa. La facciata è divisa in due ordini, sormontata da un timpano triangolare, e un portale in pietra che rivela l’arte barocca della Certosa di San Lorenzo e la docilità della pietra di Padula.

La pianta è rettangolare ad un’unica navata con un’abside poligonale. L’interno custodisce nella porta del tabernacolo la copia galvanica del capolavoro del padulese Andrea Cariello, “Cristo che frange il pane eucaristico”, nonché alcune tele e tavole restaurate provenienti anche da altre cappelle e chiese della parrocchia di San Giovanni Battista.

Edicola SS Annunziata. Lato destro Chiesa SS Annunziata Padula

Probabilmente costruita prima del XVII secolo, la chiesa aveva sul lato nord, anche un Ospedale e un Brefotrofio (ospizio per bambini orfani), che il terremoto del 16 dicembre del 1857 e la costruzione della strada carrozzabile hanno distrutto.

All’esterno della Chiesa, spicca l’arco a tutto sesto in pietra locale a grosse bugne e con stemma civico nella chiave di volta, che il deputato padulese Giovanni Camera (1862-1929) elevò nel 1911 a Monumento Nazionale. Esso infatti inquadra il Sacrario dei Trecento di Carlo Pisacane del 1857 (ma rimaneggiato nel 1957) i cui resti sono custoditi in teche visibili al pubblico.

L’altare ospita il trittico “Padula è Gerusalemme”, scopri tutti i dettagli dell’opera nel nostro approfondimento.

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